martedì, 13 Maggio , 25

Gaza, Netanyahu: “Entreremo con forza nella Striscia nei prossimi giorni”

(Adnkronos) - L'esercito israeliano "entrerà con tutta la...

Alcaraz vince agli Internazionali. Poi cita ‘300’ sulla telecamera

(Adnkronos) - Carlos Alcaraz in versione spartana cita...

‘Ti presento Ted’, Amgen e Francesco Pannofino contro malattia oculare tiroidea

(Adnkronos) - Colpisce dalle 14.000 alle 50.000 persone...

Mobilità, indagine: oltre un’ora al giorno per il tragitto casa-lavoro

(Adnkronos) - Più di 30 minuti per raggiungere...

Albino Armani lancia “Foja Zicolà”, vino che riscrive la storia in rosa

AttualitàAlbino Armani lancia "Foja Zicolà", vino che riscrive la storia in rosa

Milano, 27 apr. (askanews) – E’ grazie alle uve di Lambrusco a Foglia Frastagliata di un vigneto di poco più di un ettaro e mezzo sulle rive dell’Adige, impiantato alla fine dell’Ottocento su terreni sabbiosi e limosi, e sopravvissuto alla fillossera e a due Guerre mondiali, che Albino Armani firma un nuovo capitolo della sua lunga storia enologica. Si tratta di “Foja Zicolà”, un rosato in edizione limitata di tremila bottiglie che porta con sé l’eredità autentica di una delle varietà più storiche della valle.

“Foja Zicolà”, che nel dialetto locale significa proprio “foglia frastagliata”, fa parte della linea “Conservatoria”, la collezione di etichette dedicata al recupero delle varietà autoctone e ancestrali e nasce “per raccontare un territorio e un’identità culturale con un linguaggio nuovo e comprensibile, grazie ad una struttura sottile e ad un grado alcolico contenuto”. Un vino che guarda al futuro ripercorrendo fedelmente il passato, “perché è così che lo facevano i nonni – spiega Albino Armani – ed è così oggi torna a raccontare la nostra Valle”.

“Nel Novecento da noi la Foja Zicolà si vinificava leggera, sfruttando la varietale tannicità dell’uva e la sua acidità vivace. Oggi scegliamo di tornare a quella lettura, autentica, essenziale, fresca, perché il vino può, e forse deve, essere anche memoria liquida” aggiunge Federico Armani, spiegando che “un impianto così antico, franco di piede e con una densità di ceppi per ettaro molto bassa, offre una produzione tesa a vini snelli e leggeri che non può, né deve, essere forzata verso stili che non le appartengono. Questo è a tutti gli effetti – conclude – un vigneto-museo, che custodisce una memoria agricola e culturale irripetibile”. La vinificazione è interamente in acciaio e con una breve macerazione a freddo che lascia spazio alla naturale espressività dell’uva, dando vita ad un vino versatile e gastronomico.

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari