Anoressia, l’odissea di Francesca: “A Roma nessuna struttura ad hoc”

La denuncia: “Da 3 anni cerchiamo qualcuno che ci aiuti”

Roma, 13 mar. (askanews) – “E’ impensabile che in una città come Roma, che conta milioni di abitanti, non ci sia una struttura competente che possa seguire le ragazze con disturbi alimentari, come anoressia e bulimia”: il grido di aiuto (e di allarme) è di Enrica, mamma di Francesca (il nome è di fantasia), 16 anni e mezzo e 34 chili di peso. Soffre di anoressia da tre anni, ma non riesce ad uscirne. Non perché non voglia, ed è questa la ‘rabbia’ dei genitori. Ma perché, a Roma, non ci sono strutture ad hoc che possano seguirla come si deve.

“Esiste un solo centro, a Roma, il Cto, ma il personale è poco, il bacino di utenza è tanto, l’ascolto delle ragazze è parziale. I medici non ricordano tutte le storie, e ogni volta sembra di dover ricominciare da capo”, denuncia Enrica. “Non c’è una continuità assistenziale per le ragazze che hanno problemi di disturbi alimentari”.

I disturbi del comportamento alimentare sono una piaga che affligge quasi tre milioni di persone in tutta Italia. Con la pandemia del Covid-19, anoressia, bulimia e disturbi alimentari sono cresciuti a vista d’occhio, diventando la seconda causa di morte tra i giovani. Eppure trovare assistenza non è semplice, le strutture sono poche, le richieste tante. L’attesa è lunga e mentre i mesi trascorrono tra scartoffie e burocrazia, il peso continua a calare.

L’odissea per Francesca, e per i suoi genitori, è iniziata tre anni fa. “Ho suggerito dei medici ad hoc per poterla seguire privatamente – spiega il loro medico di base – la famiglia ha speso fior di quattrini, ma il privato non può ricoverare la ragazza in una struttura. Serve una struttura ad hoc, ma a Roma non ne esistono. La più vicina è a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, ma serve l’ok della Asl di appartenenza che ha dei parametri molto rigidi e nel caso di Francesca non rientra in questi casi. È grave ma non in pericolo di vita”.

Da qui la denuncia. “Occorre aprire almeno una struttura residenziale a Roma, aumentare il personale, snellire l’aspetto burocratico, abbassare i parametri per il ricovero e la permanenza di qualche mese. È davvero impensabile che in una città come Roma non ci sia una sede di recupero”, dice Enrica.

Nemmeno la strada delle strutture private è percorribile. “Non si può accedere a strutture private finché non si ha il nullaosta da parte della Asl di riferimento. E dunque si ritorna al problema di prima: procedure lunghe e burocrazia infinita, parametri molto ristretti sul peso”.

Il grido di allarme della mamma di Francesca non è solo per la figlia. “Io vorrei parlare a nome di tutte quelle famiglie che vivono la mia stessa situazione – dice – e la cosa che mi fa ancora più rabbia è che mia figlia chiede aiuto. Mi dice ‘Io voglio essere aiutata’, ma manca lo strumento. È lancinante pensare che tua figlia, giorno dopo giorno, si consuma sotto i tuoi occhi e tu non puoi fare nulla. E in tutta risposta i medici dicono che occorre avere pazienza e tempo”.

Di Serena Sartini

leggi tutto l’articolo sul sito della fonte

ARTICOLI RECENTI

Meloni:”Italia partria del bello proiettata in nuovo Rinascimento”

La premier celebra Giornate Fai Primavera: “nostro compito realizarlo con promozioone Cultura priorità naziomale” Roma, 25 mar. (askanews) – “La nostra Nazione è la Patria...

Lucca Summer Festival: il 4/7 i Generation Sex, prima volta in Italia

La band di Billy Idol e Tony James con Steve Jones e Paul Cook Roma, 25 mar. (askanews) – Il palco del Lucca Summer Festival...

“Esperti a Confronto” all’Ospedale Buonconsiglio Fatebenefratelli

“Un solo giorno, un solo programma”, è lo slogan di questa iniziativa, infatti il corso si svolgerà simultaneamente in numerose città europee di cui...

L’Archivio storico della Biennale ha acquisito il Fondo Capellini

Per conservare e valorizzare l’archivio del grande fotografo Milano, 24 mar. (askanews) – L’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia ha acquisito il...

Nasce l’Ordine dei Fisioterapisti di Salerno

Il 25, 26 e 27 marzo si voterà il primo Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine Regionale della Professione Sanitaria...

Potrebbero interessarti...