Arte digitale, ecosistemi naturali: a Milano Visioni diacroniche

Il progetto di BAM e Volvo Car Italiano con quattro artisti

Milano, 24 mar. (askanews) – Quattro artisti digitali dalla scena internazionale chiamati a ragionare sulla relazione tra natura e cultura e sul modo in cui il contemporaneo si confronta con gli ecosistemi naturali. Si tratta del progetto “Visioni diacroniche”, ideato dal Volvo Car Italia con BAM, Biblioteca degli alberi Milano – Fondazione Riccardo Catella. La curatela è affidata a Ilaria Bonacossa, direttrice del Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano, insieme a Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM, che ci ha presentato il progetto.

“Queste quattro letture performative – ha detto Francesca Colombo – hanno lo scopo di invitare, con il linguaggio dell’arte contemporanea, a parlare di natura, di cultura e di sostenibilità con gli artisti del nostro tempo. L’idea di mettere insieme arte digitale contemporanea e natura nasce dal cuore di BAM, dai valori di BAM e nasce anche dalle sue potenzialità, perché c’è ancora molto da esplorare”.

A ospitare gli appuntamenti è il Volvo Studio di Milano e per la casa automobilistica questo è uno dei modi con i quali si può affrontare il tema del cambiamento all’insegna della sostenibilità. “Un brand automobilistico – ci ha spiegato Chiara Angeli, direttore commerciale di Volvo Car Italia – quando intraprende questo percorso lo deve fare rivolgendosi non soltanto ai propri clienti, ma a tutti. Perché si tratta di un cambiamento epocale. E per farlo, secondo noi, bisogna utilizzare dei canali che toccano le corde del cuore, come la musica e l’arte”.

Primo protagonista di “Visioni diacroniche” l’artista saudita Ayman Zedani che mette al centro della propria pratica le sfide dell’antropocene, il ragionamento sul cambiamento climatico e le interazioni tra umano e non umano. “Penso – ha detto l’artista – che sia molto importante considerare il fatto che siamo parte di questo luogo, veniamo da questo luogo e per me ci sono molte connessioni tra arte e natura. Credo fortemente che noi siano un’espressione del nostro ambiente, non siamo entità separate, la natura non è al di fuori di noi, ma è dentro di noi. Per questo è importante prendere coscienza delle nostre parentele, dei nostri legami, delle cose che condividiamo”.

Gli altri protagonisti di “Visioni diacroniche” saranno Natália Trejbalová, Trevor Paglen e Nazgol Ansarinia.

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