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BTP Italia, conclusa la ventesima emissione: raccolti 8,8 mld di euro

NewsBTP Italia, conclusa la ventesima emissione: raccolti 8,8 mld di euro

In retail 65% investitori singoli, istituzionali 65,4% domestici

Con la ventesima emissione del BTP Italia giunta al termine, è stata ottenuta una raccolta di circa 8,8 miliardi di euro. Questa informazione è stata comunicata dal Ministero dell’Economia e delle finanze.

“Il totale dei BTP Italia acquistati da risparmiatori individuali e investitori istituzionali è di 8.790,678 milioni di euro, relativo al periodo di collocamento del titolo indicizzato all’inflazione (Indice Foi, che riflette i prezzi al consumo per famiglie di lavoratori e impiegati), che è iniziato il 27 maggio e si è concluso il 30 maggio”, ha specificato il MEF.

Il nuovo titolo avrà una durata di sette anni, con data di godimento fissata per il 4 giugno 2025 e scadenza al 4 maggio 2032. Il tasso cedolare annuo definitivo, che è reale, è pari all’1,85%, che sarà corrisposto in due rate semestrali, mentre il pagamento avverrà in contemporanea alla data di godimento del titolo.

L’importo totale emesso, di 8.790,678 milioni di euro, corrisponde all’ammontare complessivo dei contratti d’acquisto validamente realizzati al valore nominale sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato della Borsa Italiana, tramite Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM.

In particolare, durante la prima fase del collocamento, riservata a investitori singoli e simili, dal 27 al 29 maggio, sono stati registrati 190.125 contratti per un valore totale di 6.533,255 mln euro.

La dimensione media dei contratti è stata di 34.363 euro. La seconda fase, dedicata agli investitori istituzionali, si è svolta in un arco di 2 ore nella giornata del 30 maggio, con 192 contratti chiusi per un valore complessivo richiesto e interamente accettato, pari a 2.257,423 milioni di euro.

In riferimento alla fase iniziale, dei 190.125 contratti stipulati sul MOT, circa il 62% ha avuto un valore inferiore ai 20.000 euro; considerando i contratti fino a 50.000 euro, la percentuale sale oltre l’88% del totale.

Anche se le modalità di emissione non offrono dati precisi sui profili degli investitori, dalle informazioni ottenute dai dealer e co-dealer si può inferire che durante la prima fase la partecipazione di investitori individuali è stata significativa in confronto al private banking, con una suddivisione rispettivamente del 65% e del 35%.

Della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che il 51% abbia effettuato l’ordine tramite le filiali delle reti bancarie (sia recandosi fisicamente che utilizzando metodi a distanza) o attraverso gli uffici postali, mentre il 49% ha partecipato tramite home banking. Per quanto riguarda la ripartizione geografica, quasi tutti gli ordini ricevuti durante la prima fase provengono da investitori nazionali.

Sempre in riferimento alla seconda fase di collocamento, le informazioni raccolte dai dealer e co-dealer indicano che il 59,7% dell’importo emesso nella seconda fase è stato collocato presso istituzioni bancarie, mentre il 10,7% è stato assegnato a gestori di fondi. Le Autorità governative hanno acquistato il 12,3% dell’emissione, e gli hedge fund hanno sottoscritto il 9,8%. La restante parte è stata collocata presso altri tipi di investitori.

Durante il collocamento del titolo nella seconda fase, c’è stata una netta predominanza di investitori nazionali, con una partecipazione del 65,4%. La parte rimanente del 34,6% dell’emissione è stata sottoscritta da investitori europei, in particolare da residenti nel Regno Unito (11,8%), nei paesi scandinavi (12,3%), in Germania e Svizzera (5,1%), in Spagna (3,7%) e in altre nazioni europee (1,7%).

Giovanni Lombardi Stronati

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