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Commissari Ue, probabile voto dei Verdi contro Fitto e Varhelyi

Dall'Italia e dal MondoCommissari Ue, probabile voto dei Verdi contro Fitto e Varhelyi

Capigruppo Reintke e Eickhout: Sono le personalità più controverse
Bruxelles, 4 nov. (askanews) – Nelle audizioni di conferma dei commissari designati per il nuovo Esecutivo comunitario di Ursula von der Leyen, che cominciano oggi al Parlamento europeo a Bruxelles, ci sono in particolare “due personalità controverse” che potrebbero non avere il voto di sostegno dei Verdi e rischiano di essere bocciate: l’ungherese Oliver Varhelyi e l’italiano Raffaele Fitto. Lo ha affermato la co-presidente dei Verdi al Parlamento europeo, Terry Reintke, in un briefing online con la stampa insieme all’altro co-presidente del gruppo, Bas Eickhout.
Nelle audizioni, ha annunciato innanzitutto Eickhout, “prestermo particolare attenzione agli impegni” dei commissari designati “sul rispetto dello stato di diritto, della democrazia, dei diritti fondamentali e dell’attuazione del Green deal. Su questo giudicheremo”.
“Riguardo al processo di valutazione, ci sono – ha detto Reintke – due personalità controverse: uno è il commissario designato ungherese, in gran parte per il ruolo che ha svolto negli ultimi cinque anni, ma anche a causa del governo che lo ha nominato, che non mostra rispetto per il Parlamento europeo; e resta da vedere se Varhelyi sarà in grado di lavorare sui temi che gli sono stati assegnati”, ovvero la Salute, insieme al benessere degli animali. “Siamo molto, molto scettici, e penso sia piuttosto improbabile che votiamo per lui”
“E poi, naturalmente Raffaele Fitto, il candidato italiano” alla vicepresidenza esecutiva della Commissione con le competenze sulla Coesione e le riforme. “Comprendiamo – ha continuato la co-presidente dei Verdi – che Italia e Ungheria debbano avere ciascuna un commissario, lo prevede il Trattato Ue, ma abbiamo molti dubbi sul portafoglio e sulle competenze che sono state assegnate a Fitto”, con un ruolo “che non riflette la maggioranza che ha appoggiato von der Leyen”, quando è stata rieletta a luglio per il secondo mandato alla presidenza della Commissione. “Ed è per questo motivo che siamo piuttosto scettici sulla posizione che ha come vicepresidente esecutivo, e spingeremo per cambiare qualcosa al riguardo”, ha concluso Reintke.
Riguardo a Varhelyi, “è molto chiaro – ha aggiunto Bas Eickhout – che, considerando il modo in cui ha trattato il Parlamento europeo, il modo in cui guarda alla democrazia, quello che ha fatto ultimi cinque anni, è molto, molto improbabile che possiamo sostenerlo come candidato per la Commissione”.
“Il modo in cui Ursula von der Leyen reagirà” se Varhelyi non passerà l’audizione, “se chiederà semplicemente un’altra persona” per sostituirlo “o se gli cambierà il portafoglio, questo starà lei a deciderlo. E noi giudicheremo di conseguenza. Per ora noi formeremo il nostro giudizio sulla persona, sulla sua capacità come commissario, e penso che abbiamo un certa esperienza con lui per valutare questo”, ha concluso Eickhout.

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