A meno di 15 chilometri, per motivi di “sicurezza”
Roma, 16 set. (askanews) – Il governatore ad interim della regione russa di Kursk, obiettivo dell’offensiva ucraina dall’inizio di agosto, ha ordinato l’evacuazione dei residenti dei villaggi situati a meno di 15 chilometri dall’Ucraina per motivi di “sicurezza”. “Sulla base di informazioni operative, al fine di garantire la sicurezza, lo stato maggiore regionale ha deciso l’evacuazione obbligatoria delle località dei distretti di Rylsky e Khomutovsky situate in un’area fino a 15 chilometri dal confine con l’Ucraina”, ha scritto Alexei Smirnov su Telegram.
La scorsa settimana la Russia ha annunciato di aver riguadagnato terreno contro le forze di Kiev lanciando una controffensiva. Tre giorni fa fonti ucraine hanno reso noto che unità delle forze aviotrasportate russe avevano lanciato un attacco alle posizioni dei paracadutisti ucraini nella regione di Kursk, precisando come in poche ore di combattimento, l’esercito ucraino avrebbe respinto l’assalto. Secondo le fonti ucraine il tentativo russo di sfondare la difesa non ha avuto successo. Oggi, il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha invitato Nazioni Unite e Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la parte della regione russa di Kursk occupata dalle forze di Kiev. “L’Ucraina è pronta a facilitare il loro lavoro e a dimostrare il rispetto del diritto umanitario internazionale” in questo territorio, ha dichiarato Sybiha su X. “Sin dal primo giorno dell’operazione Kursk, le forze di difesa ucraine hanno dimostrato una totale aderenza al diritto umanitario internazionale. […] Hanno garantito aiuti umanitari e passaggi sicuri ai civili”.