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L’Australia vieta l’uso dei social ai minori di 16 anni

Dall'Italia e dal MondoL'Australia vieta l'uso dei social ai minori di 16 anni

E impone alle piattaforme digitali e non ai genitori l’obbligo di adottare misure
Roma, 28 nov. (askanews) – Con il via libera del Senato il Parlamento australiano ha approvato nella sua ultima seduta del 2024 la legge che impedisce l’accesso ai social network da parte dei minori di 16 anni. Il divieto riguarda reti come Snapchat, TikTok, Instagram e X, e impone alle piattaforme digitali e non ai genitori l’obbligo di adottare “misure ragionevoli” per evitare l’apertura di profili da parte dei minori, con multe fino a 32 milioni di dollari per le “infrazioni sistematiche”. Resta invece autorizzato l’accesso ai servizi di messaggeria on-line, ai giochi e ad altri servizi legati alla salute e all’istruzione.
Il premier Anthony Albanese ha definto “storica” la nuova legge: “Sappiamo che i social network stanno causando danni sociali. Vogliamo che i bambini australiani abbiano un’infanzia e vogliamo che i genitori sappiano che il governo è dalla loro parte. Si tratta di una riforma storica: sappiamo che alcuni ragazzi troveranno soluzioni alternative, ma stiamo inviando un messaggio alle società di social media perché provvedano”.
Il governo tuttavia è stato criticato per la velocità con cui il progetto di legge è stato discusso e approvato, un iter durato appena una settimana nonostante un centinaio di emendamenti presentati. Stando ai sondaggi tuttavia la grande maggioranza degli australiani è favorevole alla legge: il 77% ha espresso parere positivo. Da notare infine che per i minori o le famiglie che violano il divieto non è prevista alcuna sanzione, ma spetta alle aziende tech dimostrare di aver approntato gli strumenti necessari per la verifica dell’età degli utenti.

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