“Maggioranza determinata. Lieti dell’adesione di parte dell’opposizione” Roma, 22 gen. (askanews) – Il ddl costituzionale del governo sulla separazione delle carriere dei magistrati “è promanato direttamente dal programma elettorale e la riforma della giustizia di questo era ai primi punti, quindi era un obbligo, un dovere verso gli elettori. La coalizione, che oggi è maggioranza, si era presentata compatta allo scrutinio elettorale con questo programma. La riforma è garantita dalla condivisione delle forze politiche di maggioranza che con una unità di intenti hanno sottoscritto questo testo e lo sosterranno con la medesima determinazione nel corso di quest’anno, nel quale completeremo l’iter di approvazione nelle Camere in prima e seconda lettura entro l’estate”. Lo ha detto al Senato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella relazione sull’amministrazione della giustizia. “Siamo lieti che almeno una parte dell’opposizione sia pure con varie motivazioni e riserve abbia dato la sua adesione”, ha sottolineato. Durante il suo intervento il ministro, parlando della separazione delle carriere dei magistrati, ha rivolto una dura critica ai pm, riguardo infatti al “timore che il pubblico ministero diventi un super poliziotto, nel sistema attuale- ha detto Nordio – lo è già, con l’aggravante che esercita un potere immenso senza responsabilità”. “Pensiamo a quanto inchieste inventate”, ha aggiunto, che costano allo Stato milioni di euro e si concludono con “il fatto non sussiste”. “Noi vogliamo che il Pm resti indipendente dall’esecutivo ma anche una migliore definizione, almeno dei tempi, con i quali il
Pm può intervenire” ha continuato. Nella riforma, ha proseguito, “non c’è nessuna irrazionalità, nessun delitto di lesa maestà” ha aggiunto.
