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Offerte riservate nelle Telco, pericoli per consumatori e settore

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Presentati in Senato due studi sulle dinamiche competitive

Roma, 31 ott. (askanews) – Sono un’anomalia tutta italiana le offerte riservate nel mercato della Telefonia Mobile e da una parte penalizzano i consumatori e dall’altra impediscono la crescita del settore. E’ quanto emerge dallo studio “Dinamiche competitive del settore della telefonia mobile. Le offerte riservate” promosso da iliad e realizzato da tre docenti universitari e dalla ricerca di SWG sull’impatto di questo tipo di offerte sui comportamenti dei consumatori. I risultati di questi approfondimenti sono stati presentati in Senato di fronte ad esperti e rappresentanti delle Istituzioni. Per “offerte riservate” si intendono le promozioni commercializzate e proposte dagli operatori storici, sia tramite i loro marchi principali che attraverso i marchi secondari, accessibili esclusivamente dagli utenti di specifici operatori concorrenti, pubblicizzate principalmente tramite SMS, teleselling e pagine secondarie dei siti web degli operatori. Benedetto Levi, Amministratore Delegato iliad Italia, ha spiegato: “Noi oggi abbiamo voluto portare questi dati in modo che le istituzioni possano analizzarli e possano prendere delle decisioni riguardo questo fenomeno. Delle decisioni che vadano a riportare la concorrenza su una condizione più equa e a bloccare queste offerte riservate, ripeto, un fenomeno solo italiano, che sta causando tanti danni, che continua a causare tanti danni alla nostra Industry”. L’impatto di questo fenomeno è che calano i ricavi e gli investimenti in innovazione e cresce l’incertezza, come emerge dallo studio realizzato dal Professore Ordinario di Economia Applicata dell’Università di Foggia Cesare Pozzi, dal Professore di Pratica delle Politiche Pubbliche e Direttore del Luiss Policy Observatory Domenico Lombardi e dal professor Davide Quaglione, Professore Ordinario di Economia Industriale e Direttore del Dipartimento di Studi Socio-Economici, Gestionali e Statistici – Università di Chieti-Pescara , che ha detto: “Siccome il processo concorrenziale è un processo e va governato, nel momento in cui le offerte riservate incidono sulla dinamica competitiva in modo indesiderato, bisogna ovviamente agire per rimuovere il problema”. Alessandra Dragotto, Head of Market Research di SWG ha spiegato: “Innanzitutto il consumatore sa poco oggi, questo è un primo dato molto importante, perché se ne è sentito parlare ma nessuno sa bene di cosa di tratti. Ma quando glielo abbiamo spiegato abbiamo rilevato che quasi sei du dieci sono stati oggetto di offerte riservate, almeno una volta nella loro storia di consumatore, un terzo le ha sottoscritte. Di questi uno su due si è trovato a subire degli aumenti di prezzo, o si è ritrovato dentro il pacchetto sottoscritto dei servizi o delle funzionalità che non aveva richiesto, per cui ha aumentato la tariffa e ha deciso di abbandonare”.

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