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Educazione finanziaria Italia migliora, ma resta sotto sufficienza

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I dati del II Rapporto Edufin Index di Alleanza Assicurazioni

Roma, 25 ott. (askanews) – L’educazione finanziaria migliora in Italia, ma la maggioranza delle persone restano al di sotto della sufficienza. Le dinamiche sono molto differenziate tra fasce di popolazione e su alcune categorie, come giovani e donne, la situazione è più problematica. È la fotografia scattata dal secondo Rapporto Edufin Index, elaborato dall’Osservatorio di Alleanza Assicurazioni, del Gruppo Generali, assieme alla Fondazione Gasbarri e alla scuola di management Sda Bocconi.Lo studio è stato presentato nel corso di una conferenza a Roma e parla di “un’Italia a 5 velocità”, con gruppi che spaziano da quelli catalogati come “fragili e disinteressati”, i più in difficoltà, e quelli che all’opposto chiamati “colti e composti”. Solo 2 gruppi su 5 raggiungono la sufficienza.Secondo il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, intervenuto alla presentazione, il quadro generale resta allarmante: “È uno scenario devastante non è uno scenario impietoso, è un disastro. Lo Stato dell’educazione finanziaria in Italia, nonostante i grandissimi sforzi che il Comitato per l’educazione finanziaria sta facendo, sino ad oggi è uno stato disastroso. Questo rapporto, che viene presentato oggi, ci mette di fronte a una realtà impietosa. La collaborazione pubblico-privato nel campo dell’educazione finanziaria è essenziale, perché siamo tutti consapevoli che lo Stato non ha le risorse per poter gestire i piani strutturati di educazione finanziaria su ampia scala. Possiamo gestirla nelle scuole, e lo faremo, ma piani strutturati su ampia scala si fanno anche e direi soprattutto con la collaborazione necessaria del privato. E quindi il privato, con la dovuta verifica dei conflitti di interesse, ovviamente, può e deve contribuire, se vuole, ovviamente, insieme allo Stato ai piani di educazione finanziaria, anche perché ci sono tanti soggetti privati che non aspettano anche che contribuire a questo”. I progressi comunque ci sono stati e ulteriori passi in avanti richiedono una azione capillare sul territorio, come ha spiegato l’amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni, Davide Passero: “Lo scenario che viene rappresentato è quello dell’Italia, in cui c’è uno scuro che va schiarendo, quindi questa è la buona notizia di quest’anno. Naturalmente è un percorso di medio-lungo periodo, perché si tratta di cambiare cultura, si tratta di cambiare i comportamenti e si tratta di sviluppare competenze. Gli italiani, anche quest’anno, sono sotto la sufficienza in termini di educazione finanziaria. E l’educazione finanziaria è un elemento chiaro per lo sviluppo economico, la diffusione del benessere e la distribuzione equa delle risorse di un Paese, come ci hanno indicato anche le Nazioni Unite. Quindi questo è uno sforzo che stiamo conducendo, lo stiamo conducendo anche con il contributo delle istituzioni, collaboriamo con il ministero dell’Economia che ha costituito questo Comitato per l’educazione finanziaria e ci si sta muovendo, organizzando da un lato elementi di comunicazione come quello di oggi, in cui tutti siamo chiamati a dare risonanza a questo tema fondamentale, e dall’altro come abbiamo sentito con impegni reali sul territorio, in cui si cerca di andare vicino alle persone e parlare di quello che conta per le persone”.L’educazione finanziaria ha poi ricadute rilevanti anche su sostenibilità e responsabilità sociale delle imprese, oltre che sull’insieme del sistema Paese. Spiega Barbara Lucini, Head of Country Sustainability&Social Responsibility, Generali Italia: “Secondo noi l’educazione finanziaria è davvero centrale nella nostra azione di sostenibilità come Generali, per due ordini di motivi: da un lato, in estrema sintesi, contribuisce a creare una cittadinanza più attiva, una forma di partecipazione alla res publica con cognizione che di causa e in ultima analisi contribuisce alla nostra vita democratica. Siamo in un clima di fortissima incertezza, anche economica e finanziaria e riuscire interpretare il contesto in cui leggiamo ci permette di essere cittadini a pieno titolo. Non solo, c’è un tema di inclusione sociale e non a caso Edufin Index e anche il piano nazionale di educazione finanziaria e assicurativa che Alleanza, all’interno di Generali Country Italia, promuove lavora esattamente su quelle categorie più fragili, dove il gap di alfabetizzazione finanziaria è più marcato. Quindi educazione finanziaria anche come elemento di inclusione sociale. E poi c’è c’è un altro elemento, un po’ più indiretto: essere consapevoli, avere una cultura assicurativa forte, conoscere e valutare correttamente il rischio, conoscere gli strumenti di prevenzione è in qualche modo funzionale a una maggiore resilienza del nostro sistema, del nostro sistema socio economico”.

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