Shoah, Sangiuliano Gualtieri e Rocca scoprono Totem della Memoria

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Fadlun (Comunità ebraica): disinneschiamo l’indifferenza

Roma, 3 apr. (askanews) – Un totem multimediale posizionato al binario 1 della stazione Tiburtina a Roma per ricordare oltre mille donne, uomini e bambini di religione ebraica che il 18 ottobre 1943 furono deportati dalla Capitale verso il campo di concentramento di Birkenau. Il Totem della Memoria è stato inaugurato questa mattina alla presenza, tra gli altri, del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun e dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Luigi Ferraris.

Un video realizzato con il contributo dell’Istituto Luce-Cinecittà, riporta sul totem la testimonianza di alcuni dei 16 sopravvissuti alla deportazione, 15 uomini e 1 donna, nessun bambino.

Quest’anno, ha ricordato il sindaco di Roma Gualtieri, “abbiamo ricordato l’80esimo anniversario del rastrellamento con il quale oltre mille romani furono strappati alle loro case dove non fecero mai più ritorno. Credo che questo totem – ha aggiunto – insieme alle pietre di inciampo e alle strade della Memoria nella Capitale ai ci aiutino a portare insieme a noi il ricordo della Shoah, la memoria delle vittime ma anche i valori che ci insegna, come il rispetto dei diritti umani e la lotta contro l’antisemitismo che devono animare le nostre iniziative”.

Il progetto del binario della Memoria, promosso da Ministero della Cultura, Gruppo FS, Comunità Ebraica di Roma e Fondazione Museo della Shoah, ha preso il via lo scorso anno con il primo totem informativo al Binario 21 della Stazione di Milano Centrale, dal quale tra il 1943 e il 1944 migliaia di ebrei e oppositori politici vennero deportati dai nazifascisti ad Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento o di raccolta come Fossoli e Bolzano.

“Oggi continua il nostro percorso della Memoria – ha dichiarato il ministro Sangiuliano -. Quando mi sono insediato come ministro, il mio primo atto fu quello di recarmi presso la Comunità ebraica di Roma. Poi ho proposto, con mia iniziativa al Consiglio dei Ministri, la legge istitutiva del Museo della Shoah sul quale stiamo lavorando”.

“Accogliendo poi – ha ricordato Sangiuliano – la sollecitazione della senatrice Segre abbiamo realizzato un totem nella stazione di Milano. Aggiungiamo, qui a Roma, un mattoncino a questo percorso della Memoria ricordando quello che avvenne di tragico, di drammatico nella stazione Tiburtina”.

“Ricordare può essere doloroso, ma dimenticare può essere molto pericoloso, perché, come doveva Primo Levi, è accaduto e può accadere di nuovo – ha evidenziato il presidente Rocca -. Un antropologo francese, da poco scomparso, Marc Augé, sosteneva che le grandi stazioni sono diventate dei non luoghi, ovvero dei luoghi solo di transito, pieni di gente ma privi di relazioni, di storie. Questo totem multimediale contribuirà a riportare la stazione Tiburtina a essere un luogo antropologico, perché farà sì che circa 2 milioni di persone l’anno, tra studenti lavoratori, pendolari e turisti potranno fermarsi per riattivare una memoria a fondamento della nostra identità”.

La stazione, ha ricordato l’Ad di Fs Ferraris, “è un crocevia di passaggi per lavoro, vacanze, momenti quotidiani e di gioia. Questo stesso luogo è stato teatro di una tragedia indicibile. Il 18 ottobre 1943 intere famiglie furono caricate su un treno che li avrebbe condotti a un tragico destino. Le stazioni sono diventate, così, luoghi di terrore e disumanità. Dobbiamo non lasciar sfumare il ricordo per constatare, l’indifferenza strisciante che rischia di riprendere il sopravvento”.

Iniziative come queste, secondo il presidente della Comunità Ebraica Fadlun, “servono a non perdere il senso della realtà del male che venne fatto. Certe parole e gesti di queste ultime settimane – ga denunciato – stanno a ricordare che la memoria non è mai inutile, aiuta a disinnescare ignoranza e razzismo, e la sua complice più importante, l’indifferenza”.