Vestiti, gioielli e ristoranti con i soldi destinati ai migranti: a processo moglie, suocera e cognati di Soumahoro

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La decisione del giudice dell’udienza preliminare di Latina sulla vicenda della cooperativa Karibu

Roma, 4 apr. (askanews) – La moglie, la suocera e i due cognati del deputato Aboubakar Soumahoro sono stati mandati a processo dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Latina. Le accuse contestate nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati, sono a seconda delle posizioni, frode in pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio. Il processo inizierà a Latina il prossimo 11 giugno. Al centro della vicenda c’è l’attività della cooperativa Karibu, con sede nel comune di Sezze. Secondo gli inquirenti, la moglie del deputato, Liliane Murekatete, la suocera Marie Therese Mukamitsindo e i cognati Michel Rukundo, Richard Mutangana e Aline Mutesi, avrebbero distratto fondi che erano stati erogati e destinati all’accoglienza dei migranti. In ragione di ciò gip di Latina aveva disposto, nei mesi scorsi, anche un sequestro per quasi 2 milioni di euro. In base a quanto ricostruito dalla Guardia di finanza erano emerse, nel corso delle indagini, disposizioni bancarie “prive di congrua giustificazione causale e comunque per finalità diverse da quelle alle quali era preposta la Karibu”. In particolare, come era stato riportato nell’ordinanza, le carte di credito delle cooperative sarebbero state usate anche per “finalità private (ristoranti, gioiellerie, centri estetici, abbigliamento, negozi di cosmetica)”.